La magnetoterapia è un argomento che suscita spesso domande e confusione, in particolare quando si parla della differenza tra alta e bassa frequenza. In questo articolo, esploreremo le distinzioni tra queste due tipologie di magnetoterapia e come influenzano il trattamento.
Alta e bassa frequenza spesso vengono confusi con alta e bassa intensità, ma non è così.
Anche se molti dispositivi offrono programmi di entrambi i tipi, è importante comprendere le differenze tra alta e bassa frequenza per scegliere il trattamento più adatto alle proprie esigenze.
Alta e bassa frequenza: due approcci diversi
L’alta e la bassa frequenza si differenziano nel modo in cui operano sui tessuti del corpo. Entrambe possono essere prescritte in quanto quasi sovrapponibili come indicazioni terapeutiche, ma si differenziano nel modo in cui influenzano le parti del corpo trattate e nelle tempistiche di applicazione.
Cosa significa alta e bassa frequenza?
La magnetoterapia che opera con una frequenza da 1 a 120 Hertz viene comunemente chiamata “a bassa frequenza”, mentre quella che utilizza una frequenza che va dagli 8 ai 640 MHz è definita “ad alta frequenza”. Sebbene i dispositivi ad alta e bassa frequenza possano sembrare simili, differiscono nel modo in cui operano i solenoidi.
Che differenze esistono tra i dispositivi
Nei dispositivi a bassa frequenza, ad esempio, il campo magnetico è generato da un avvolgimento di rame che produce un campo magnetico più forte e intenso rispetto all’alta frequenza. Paradossalmente, infatti, la magnetoterapia a bassa frequenza ha un’emissione di maggiore intensità rispetto all’alta frequenza.
Nell’alta frequenza, invece, il dispositivo genera un campo magnetico completamente diverso, più debole, e che non viene avvertito facilmente dai dispositivi di controllo come il Globus Magnum Test.
Come scegliere tra dispositivi ad alta e bassa frequenza
La scelta tra un dispositivo ad alta o bassa frequenza dipende dalle applicazioni specifiche. In generale la bassa frequenza è prescritta per casi di rigenerazione dei tessuti, come fratture o osteoporosi. Al contrario, l’alta frequenza è più adatta per problemi legati ai tessuti molli, muscolari e infiammatori.
In conclusione, la magnetoterapia rappresenta un’opzione terapeutica efficace per una vasta gamma di condizioni, ma la scelta tra alta e bassa frequenza può fare la differenza nel successo del trattamento.
Resta necessario, quindi, consultare sempre un professionista sanitario qualificato per determinare il miglior approccio terapeutico per le proprie necessità individuali.